Cartoomics 2018: non solo giochi

Ciao a tutti! Sono Valerio (anche noto come “The Nordic”) di Morbo Ludens e questo weekend sono stato a Milano per il Cartoomics, evento che si autodefinisce così:

Il più grande evento del Nord Italia dedicato al mondo del fumetto, del gioco e dell’entertainment, organizzato da Upmarket. Oltre 50.000 mq espositivi, più di 300 espositori, 200 eventi, anteprime, ospiti, tornei, cosplay, una grande area esterna.

Beh, devo dire che le parole corrispondono al vero.

L’evento si distribuisce su tre giorni: dal 09 all 11 marzo.

Il venerdì, come da aspettative, è caratterizzato da una grande tranquillità, i padiglioni sono semi vuoti o comunque non affollati come nei due giorni seguenti e il numero di visitatori è di poco superiore a quello degli espositori. Per chi vuole provare giochi da tavolo è un piccolo paradiso, infatti in 8 ore siamo riusciti ad intavolarne ben dodici!!!
Prima di sapere quali, uno sguardo alle case editrici presenti: Ghenos, Giochi Uniti, Need Games!, dV Giochi, Mancalamaro, Wyrd, Pendragon, Cranio Creations, Red Glove, MS Edizioni, Oliphante. In sintesi le principali case con un’unica assenza per me inspiegabile, ovvero Asmodee che spero i prossimi anni non si lasci sfuggire un evento a cui partecipano migliaia di appassionati.

Cosa abbiamo provato?

Va detto che, essendo a ridosso di Modena Play, Cartoomics non è sicuramente il luogo per trovare le ultime novità del momento, anche se una in realtà c’era.
Parliamo di InBetween, gioco strategico 1vs1 ispirato ai successi di Stranger Things e ambientato ad UpSideVille (per una descrizione del gioco vi rimando all’episodio 44 del Dunwich Buyers Club), edito da MS Edizioni. Personalmente l’ho trovato molto interessante, un 1vs1 asimmetrico e fortemente rigiocabile; un tempo di gioco intorno ai 40 minuti e un prezzo di lancio più che attraente (dovrebbe essere 25 euro), sarà ovviamente presentato a Modena Play.

Sempre allo stand MS Edizioni abbiamo potuto provare anche CarCosa, una versione Chtuloide di Carcassone sicuramente più profonda e deviata dell’originale a cui aggiunge molte possibilità di gioco (forse troppe per la prima partita) e nuove meccaniche che sfruttano il retro delle tessere (anche se questo riduce l’ergonomia del gioco). Veste grafica tematica e curata anche se l’ho trovata non pienamente funzionale per lo svolgimento del gioco. Tra le righe lo staff di MS ci ha parlato di alcune iniziative che vogliono fare partendo dalle associazioni ludiche presenti sul territorio, spero che il progetto veda la luce.

Dai simpaticissimi ragazzi di dV Giochi abbiamo provato un ottimo filler che risponde al nome di Level 9 (anche qui Episodio 32 del Dunwich), subito acquistato e una volta rientrati alla base dopo una prima partita dimostrativa è stato intavolato altre tre volte. Sempre dV Giochi ci ha illustrato 13 Indizi, una versione moderna del filone di giochi a la Cluedo, un family game di deduzione che non mi ha convinto. Proseguendo con le loro proposte abbiamo apprezzato il semplice e divertente Splash, un mini gioco di costruzione di torre (Jenga al contrario) con gli elementi tipici dei boardgame (cubetto, piastrella, bastoncino, ottagono) e infine Lift It, un party game in cui attraverso il gancio di un argano e dei pezzi bisogna riprodurre le figure rappresentate sulle carte sfida, a volte il gancio va azionato in coppia piuttosto che legandolo in testa, gioco in cui Michele mi ha asfaltato mostrando tutte le sue capacità ingegneristiche, tante risate e partita sospesa per manifesta inferiorità.

Ma siamo solo all’inizio…

La giornata prosegue allo stand Cranio Creations dove evitiamo i già noti Progetto Gaia, Lorenzo e ci approcciamo alla nostra Storia di Pirati, un family game cooperativo con una presenza scenica importante: la plancia è rappresentata da una barca con tanto di albero per la vedetta.
Il gioco si svolge con il supporto di un app (che agevola il setup e rimane ai margini del gioco durante la partita) e tramite l’utilizzo di lavoratori rappresentati da clessidre che, con lo scorrere della sabbia, sbloccano la possibilità di svolgere azioni. Si tratta quindi di un gioco in tempo reale dove è fondamentale coordinarsi e collaborare per raggiungere l’obiettivo (lo scorrere del tempo inibisce la possibilità di alpha player).
Ho apprezzato l’idea, ma meno la realizzazione in quanto la nave come supporto fisico risulta poco stabile ed è facilmente danneggiabile.

Trovandoci a Milano non potevamo farci sfuggire l’occasione di provare FuoriSalone, il gioco da tavolo che omaggia uno degli eventi più famosi della città. Si tratta di un set collection entry level che ha nell’ambientazione e nella grafica il suo punto di forza, adatto a chi adora la design week milanese.

Parentesi goliardica allo stand Need Games! dove le capacità di intrattenimento di Nicola de Gobbis e della sua banda di ruolo-duristi (ruolare duro sempre!) ci hanno fatto divertire con Beowulf Legends: Terror at Heorot, un card game molto leggero e dalla meccanica set collection (non particolarmente innovativa e forse più complessa di quello che lascia intendere il gioco) dove un gruppo di presunti eroi pensa ad abbuffarsi e sbevazzare raccogliendo ori e doni.

Con i neuroni rigenerati da Pendragon abbiamo potuto provare Xi’an, gioco italiano sull’esercito di terracotta.
Si tratta di un piazzamento lavoratori e gestione risorse dalla durata contenuta (meno di 60 minuti) che scorre via lasciandoti la sensazione di esser riuscito a fare un quarto delle azioni che avevi previsto a inizio partita.
Personalmente l’ho trovato un gioco costruito correttamente, tecnicamente coerente e bilanciato ma che non brilla per alcun elemento se non la durata.

Tappa anche alla casa Mancalamaro per Kanagawa (episodio 19 del Dunwinch), che a differenza del precedente, ha una veste grafica molto più curata e coinvolgente. Un gioco introduttivo che ha il pregio di accompagnare piacevolmente i giocatori alla coscienza di tante meccaniche di base che poi sono presenti in giochi di maggior stazza, il tutto accompagnato da una grafica zen in spirito orientale e dalla soddisfazione a fine partita di veder completato il proprio quadro.

Ultima menzione per l’angolo del fai da te.

Ormai stanchi per l’aggiornata, e prossimi all’uscita, ci imbattiamo in T3rxo un astratto tridimensionale che trae le sue origini dal tris e che nel nome richiama Quarto. Con il profondo scetticismo che sempre mi accompagna metto alla prova il gioco e alla fine mi convince, nonostante i difetti di ergonomia perché si fa fatica a gestire gli aspetti tridimensionali, ma il gioco c’è.
In fondo lo scopo di un’associazione è sostenere anche chi propone nuove idee se lo meritano.
Preso e proposto in associazione, ha già all’attivo tre partite.

Infine passeggiando tra gli stand ho trovato una delle ultime copie di Azul (episodio 34 del Duwinch) ad un prezzo onesto che ho subito arraffato. Attirando così poi l’attenzione degli altri visitatori che in un paio di occasioni mi hanno fermato sperando di trovare altre copie in vendita.
Neanche il tempo di aprirlo ed è subito diventato il protagonista in associazione, con una partita dietro l’altra. Gioco consigliatissimo per tutti. Lo associo a Splendor per durata, livello di interazione, semplicità di apprendimento, profondità di gioco con l’aggiunta che la componentistica è di una qualità elevata e rende l’esperienza di gioco ancora più piacevole.
E’ un gioco adatto ai neofiti e agli esperti, insomma un must have che verrà portato in Italia da Ghenos Game.
Purtroppo non in tempo per Modena (anche se hanno detto che a Modena ci saranno un circa 100 di copie in vendita e consiglio, per chi è interessato, di scrivere direttamente a Ghenos per provare a farsi riservare una copia).

Ma Cartoomics non è solo giochi!

Numerosi gli stand di fumetti e collezionismo in generale. Numerose esposizioni di fan art in Lego e di miniature in generale (un demoniaco stabilimento industriale post apocalittico). Tanti cosplayer: su tutti un inquietante Gollum e una spaventosa coppia di clown. La presenza dell’Ombrella Corporation con tutto il suo show, i wrestler, artisti di strada e combattenti dal vivo.
Immancabile, anche, l’angolo Star Wars. E poi ancora l’autoscontro (ebbene si, c’era pure quello!), i videogiochi dagli arcade anni 80 fino alle realtà virtuali, i disegnatori, lo street food.
All’interno dei padiglioni, inoltre, sono disseminate delle piccole aree conferenza che sono attive e propongono argomenti che possono risultare interessanti. Mi è capitato di soffermarmi ad ascoltare un dibattito sulle differenze tra cinema e videogiochi, un altro su una biografia dedicata a Lovecraft, un altro ancora sulla definizione di sport applicata ai videogiochi.

E allora che dire… il prossimo anno io non mancherò, e voi?

Commento (2)

  • Modena Play 2018 - giorno 1 - Morbo Ludens| Giugno 1, 2018

    […] poi avrebbe trascorso i giorni successivi a spiegarlo, avevo avuto modo di provarlo a Cartoomics (qui il resoconto del cartoomics!) e confermo le buone impressioni iniziali. In cambio dei miei servigi di dimostratore (solo […]

  • Simone| Luglio 11, 2018

    Ciao ragazzi grazie della citazione/recensione 😀
    L’ho Vista solo oggi, Logo t3rxo, scritto e letto.. Terxo. (www.terxo.net)
    Il Gioco continua, I tester non si contano più, in valtellina siamo fortissimi! Sto sperimentando nuove vie di autoproduzione, finchè nessun big (or not so big) si decide a produrlo, si va avanti a testa bassa.
    28 e 29 luglio lo presentiamo a caldè.. http://www.tuttoenumero.it/
    CIAO!

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